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Claudia Caffagni, canto, liuto, salterio

Paola Erdas, clavisymbalum.

Light designer, Carlo Villa

Paper engineer, Annalisa Metus

Tutto iniziò nel bosco di Domremy, la piccola cittadina in cui nacque Jehanne d’Arc. In questo bosco vi era una fontana e un albero speciale, chiamato Albero di Maggio o Albero della Vita, e da tempi immemorabili le giovani donne del villaggio andavano in questo luogo di pace per chiedere alla Vergine Maria la grazia di essere felici, con un fidanzato o con la venuta di un bambino.
Ed è qui, in un luogo di culto, da sempre frequentato per la sua energia benefica, che la giovanissima Jehanne sente comincia il suo percorso, e sente le voci che la spingeranno alla folle e incredibile avventura di spiritualità e di guerra per il Delfino di Francia contro gli Inglesi e I Borgognoni.
Ed è a un albero che Jehanne verrà legata e bruciata, il 30 di maggio del 1431.

Intorno a un albero fantastico fatto di carta lo spettacolo si anima: un albero che fa da schermo per una proiezione di spezzoni del film di Dreyer, che con le sue fronde mostra con le immagini i sentimenti che animano la prodigiosa pulzella.
E le immagini sono esaltate dalle musiche e le musiche sono esaltate dalle immagini.
Modernità e Musica Antica uniti per dare nuova vita a Jehanne d’Arc.

Musiche di : Binchois, Dufay, Anonimi francesi dal Codex Reina.

Jehanne d’ Arc and the Tree of Life

Once upon a time, in the forest of Domremy, the village where Jehanne d’Arc was born.In the forest there was a tree named The Tree of May or Tree of Life, where from ages the young ladies of the village used to hang garlands of flowers asking a grace to the Virgo Maria : asking for a fiancée , a baby, a recovery.
Was there, in this sacred place, full of positive energy, that Jehanne start her adventure , listening the “voices” that push her to the crazy war and spirituality venture in favour of Dauphin of France against Englishmen and Burgundians.
The venture will end in 1431, the 30th of May: Jehanne will be bounded at a tree trunk and burnt.

It is around a fantastic paper tree that the performance will be: this tree is the screen in which are played images from Dreyer’ s 1928 movie, the tree became the vehicle to explain, with the music, the soul and the sentiment of there miraculous young lady.
Music are underlined by the images, images are underlined by the music.
Modernness and Ancientness to give to Jehanne d’Arc a new life.

Annalisa Metus è una paper engineer e paper artist.
Dopo aver studiato architettura a Ferrara e canto a Trieste ha conseguito un diploma di secondo livello in Musica e Nuove Tecnologie presso il Conservatorio Giuseppe Tartini in Trieste con una tesi sulla sonificazione di un libro d’artista.
Progetta e realizza installazioni, scenografie, libri d’artista e sculture in carta.
Tiene regolarmente laboratori creativi per adulti e bambini.
I suoi lavori sono apparsi presso diversi festival e conferenze: DRHA (London, 2014), ICMC (Athens, 2014), Studio Baustelle (Berlin, 2016), The Icon Factory (Dublin, 2016), Festival Wunderkammer e Festival di musica per bambini (Trieste, 2016-2018), In\ visible cities (Gorizia, 2015-2017), Pordenonelegge (Pordenone, 2018), Far East Film Festival (Udine, 2018).
www.annalisametus.it

Annalisa Metus is a paper engineer and paper artist based in Trieste (Italy).
She obtained an MFA in Audiovisual Composition at the School of Music and New Technologies at the Conservatorio Giuseppe Tartini in Trieste.
Her practice employs a constellation of installations, stage set design, artist books, creative workshops and collaborations with musicians.
Her works has been exhibited at DRHA (London, 2014), ICMC (Athens, 2014), Studio Baustelle (Berlin, 2016), The Icon Factory (Dublin, 2016), Festival Wunderkammer and Festival di musica per bambini (Trieste, 2016-2018), In\ visible cities (Gorizia, 2015-2017), Pordenonelegge (Pordenone, 2018), Far East Film Festival (Udine, 2018).
www.annalisametus.it

Carlo Villa, cresciuto alla luce dell’esperienza pittorica paterna, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo nell’underground milanese della fine degli anni ’70 fino ad iniziare la propria attività professionale con l’Ensemble Havadià di Moni Ovadia . In seguito nasce il desiderio di approfondire la conoscenza espressiva della luce in relazione agli eventi spettacolari ed agli spazi che li accolgono; ha inizio così un’intensa serie di collaborazioni con registi, musicisti, coreografi, scenografi e architetti che arricchiscono progressivamente la consapevolezza delle potenzialità dello “strumento luce” quale linguaggio dialogico tra architettura e musica in particolare. Accanto al teatro, si intensificano le collaborazioni musicali: con Wim Mertens (Festival Carte di Atlante), e poi Il Canto delle Pietre, Cantar di Pietre, Gaudete Festival. Il linguaggio espressivo prosegue con l’esperienza “psichedelica” di “Oraritmos” (Quartetto di Percussioni Orizzontali) e col visionario utilizzo del video quale elemento pittorico complementare alla luce in “Vivifice Spiritus Vitae Vis”di G.Morini, e all’approccio più scarno, ma fortemente emotivo, con l’Ensemble laReverdie.

Carlo Villa, born in an artistic background, take his first steps in the show business in the 1970s Milanese underground and starts his carreer with Ensemble Havadià of Moni Ovadia.
After this experience he starts to be more and more attracted of the expressive possibilities of lights and begins an intense and numerous collaborations with directors, musicians, choreographers and architects that enrich his consciousness of the light’s potential: the light like a dialogic instrument among architecture and music.
Beside his activity in theatre he follow the musical collaboration: Wim Mertens (Festival Carte di Atlante), and Il Canto delle Pietre, Cantar di Pietre, Gaudete Festival ecc.
His expressive jargon continue with the “psichedelic” experience with “Oraritmos” (Quartetto di Percussioni Orizzontali) and with the performance video for “Vivifice Spiritus Vitae Vis”of G.Morini, and with the minimalist but stron emotional approach with the Ensemble laReverdie.